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Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Calabria

Furti e sottrazioni

I furti e le sparizioni di documenti e libri sono purtroppo frequenti; quelli più antichi sono infatti molto ricercati, sia da semplici appassionati, sia da ladri professionisti che tentano poi di rivenderli a collezionisti o più banalmente nei piccoli mercatini locali.
Per quanto riguarda i documenti, mentre chi compie il furto o rivende il bene ne ricava solitamente un guadagno molto modesto (sono rarissimi i casi di documenti di grande valore), il danno per la collettività è enorme. Un archivio, pubblico o privato, mancante di alcuni dei suoi documenti è infatti irrimediabilmente menomato nel proprio valore storico e culturale.

Esistono due tipologie di sottrazione di beni archivistici: il furto di uno o più documenti particolari, a volte su commissione, all’interno di fondi archivistici di un certo valore e interesse, oppure l’asportazione massiccia di intere serie documentarie, anche di scarso valore, che poi saranno sottoposte a selezione o a vendita diffusa.

In entrambi i casi il furto è reso possibile o quantomeno agevolato dall’insufficiente sorveglianza esercitata sul materiale archivistico. Un archivio ben gestito, che conserva i documenti in locali idonei, chiusi e sorvegliati, con corrette procedure per la consultazione riduce sensibilmente i rischi di furto.

È inoltre fondamentale che il patrimonio archivistico sia ben conosciuto e quindi correttamente inventariato; ciò permette sia il controllo più preciso dei movimenti del materiale, sia, in caso di furto, una sicura identificazione e descrizione del pezzo mancante, agevolandone così il recupero.

Per ridurre notevolmente il rischio di sparizioni occorre attenersi a poche semplici regole:

  • Censire e inventariare correttamente il patrimonio dell’archivio o della biblioteca.
  • Conservare i beni in locali ben chiusi, dotati di sistemi di allarme e sorvegliati.
  • Conservare i documenti e i libri antichi e rari in locali diversi da quelli destinati alla consultazione o ad altre attività, oppure, se ciò non è possibile, conservarli in armadi chiusi a chiave.
  • Non consentire l’accesso ai depositi a persone estranee alla gestione dei beni o non adeguatamente qualificate.
  • Identificare sempre con certezza le persone a cui è consentita la consultazione o, in caso di libri, il prestito e registrare l’elenco delle unità consultate o prestate.
  • Garantire una sorveglianza costante dei documenti e dei libri durante la consultazione (anche con sistemi video).
  • Evitare ogni uscita, anche temporanea, dei documenti e dei libri rari dai locali dell’archivio e della biblioteca; ed ogni forma di prestito, ad eccezione del prestito per mostre o esposizioni, preventivamente autorizzato dalla Soprintendenza.
  • Sottoporre a verifica periodica il materiale, in particolare quello conservato in depositi decentrati o di non frequente consultazione.

Nel caso in cui, nonostante tutte le precauzioni, si verificasse un furto è necessario avvertire immediatamente sia la Soprintendenza Archivistica, sia il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di competenza. Soltanto una segnalazione tempestiva può consentire l’eventuale recupero dei documenti scomparsi.



Ultimo aggiornamento: 08/07/2024